lunedì 12 febbraio 2018

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Da domani presso il gruppo facebook "FISIOTERAPIA EVIDENCE BASED" fino al 20 febbraio riparte l'ACTIVE WEEK. Tema di quest'anno sarà l'aggiornamento dell'e-book sulle linee guida creato 4 anni fa. Cominciate a prepararvi e salvate tutti i link che avete sulle nuove linee guida. Mi raccomando dovrete postare link da dove scaricare (no drop box o servizi di sharing) deve essere tutto materiale reperibile in rete.
NOVITA' 2018

Durante gli ACTIVE DAYS saranno assegnate delle borse di studio (solo a chi parteciperà attivamente) per la partecipazione ad un importantissimo corso sull'EVIDENCE BASED PRACTICE che si terrà a Milano a Marzo!

sabato 2 gennaio 2016

ACTIVE DAYS dal 11-14 GENNAIO


ATTIVATI ORA.......FASE N°2

Fra pochi giorni all'interno del gruppo facebook "Fisioterapia Evidence Based" https://www.facebook.com/groups/fisioterapiaevidencebased/ avrà luogo un evento collaborativo gratuito ed unico nel suo genere: per 4 giorni fisioterapisti si scambieranno informazioni scientifiche e materiale didattico riguardante un argomento: IL NERVO VAGO. Gli ACTIVE DAYS sono aperti a tutti i colleghi interessati, si può partecipare in vari modi:

1)il primo è quello di COINVOLGERE ALTRI COLLEGHI semplicemente condividendo questo post nella propria bacheca o all'interno di altri gruppi
2) il secondo è quello di postare materiale didattico (se ne avete) riguardante l'argomento durante i giorni degli active days, vanno bene immagini, spezzoni di libri, video, articoli, insomma tutto quello che può arricchire la conoscenza comune.

GLI ARGOMENTI da approfondire saranno i seguenti:
1 ANATOMIA DEL NERVO VAGO
2 FISIOLOGIA DEL NERVO VAGO
3 PATOFISIOLOGIA DEL NERVO VAGO
4 TRATTAMENTI e NUOVE FRONTIERE

DUNQUE ATTIVATEVI SUBITO e CONDIVIDETE QUESTO POST, più siamo e maggiori informazioni potremo condividere tra tutti noi....vi sono delle novità riguardanti questo argomento che vi stupiranno...

mercoledì 16 dicembre 2015

Miglioramento del Test Neurodinamico del Nervo RADIALE: Osservazione della tensione del nervo radiale, ulnare e mediano durante il posizionamento dell'arto

L'utilizzo del test per il nervo RADIALE (ULNT2b) viene normalmente utilizzato in clinica per isolare un coinvolgimento della neurodinamica di questo nervo, tuttavia uno studio del 2000 (Kleinrensink et al., 2000) eseguito su cadavere dimostrò che questo test non era sensibile nel creare tensione isolata nel nervo RADIALE.
In uno studio del 2005 (Wright et al. 2005), effettuato su 5 cadaveri ha dimostrato che la variante di 110° di abduzione della spalla e una deviazione ulnare  di 30° del polso aumentavano la tensione sul nervo radiale, purtroppo però nello studio non fu effettuata la misurazione della tensione dello stesso test sugli altri due nervi (mediano ed ulnate).
In questo studio effettuato su cadavere si è misurato l'effetto di 7 varianti del test radiale sulla tensione dei nervi Radiale, Mediano ed Ulnare, le varianti del test erano: Test ULNT2b, Test ULNT2b +40° di abduzione, ULNT2b+25° di estensione della spalla, ULNT2b + massima flessione del pollice, ULNT2b con la rimozione della depressione scapolare e la variante proposta dagli studiosi ULNT2b+40°abd spalla+25° est spalla+massima deviazione ulnare del polso+ massima flessione del pollice.
I risultati dello studio sono riassunti nella tabella qui sotto
Adattato da Manvell JJ (2015)



Articolo sicuramente interessante per chi si occupa di Neurodinamica, un must da tenere ben stretto nel cassetto delle proprie conoscenze....
ARTICOLO ORIGINALE:
 2015 Mar 20. pii: S1356-689X(15)00055-7. doi: 10.1016/j.math.2015.03.007. [Epub ahead of print]

Improving the radial nerve neurodynamic test: An observation of tension of the radialmedian and ulnar nervesduring upper limb positioning.


Trovate l'abstract nel seguente link CLICCA QUI


giovedì 20 agosto 2015

Effetto della mobilizzazione Neurodinamica sulla dispersione dei fluidi all'interno del nervo tibiale a livello della caviglia: Studio su cadavere

Articolo Originale:
 2011 Feb;19(1):26-34. doi: 10.1179/2042618610Y.0000000003.
The effects of neurodynamic mobilization on fluid dispersion within the tibial nerve at the ankle: an unembalmed cadaveric study.


In questo studio hanno voluto esaminare l'effetto della mobilizzazione neurodinamica ( in questo caso solo locale) sull'edema intraneurale del nervo tibiale. Va precisato che lo studio è effettuato su cadavere con i limiti che rappresenta questa tipologia di studi!
Gli studiosi hanno iniettato un liquido colorante blue all'interno del nervo, è stato misurato con un calibro la dimensione della dispersione del liquido, poi sono stati divisi un gruppo di controllo ed un gruppo in cui sono state effettuate 30 mobilizzazioni in flessione plantare e dorsale massimale del piede ad un ritmo preciso di metronomo. Alla fine dello stesso tempo è stata misurata la dispersione del liquido all'interno del nervo.
RISULTATO: nei cadaveri in cui è stata effettuata la mobilizzazione vi è stata una maggiore dispersione del liquido all'interno del nervo.

COMMENTO:Nonostante i limiti dello studio effettuato su cadavere, si evidenzia che la mobilizzazione anche passiva facilita la diffusione dei liquidi intraneurali aiutando a prevenire gli effetti negativi causati da un edema intraneurale ( pensiamo ad esempio il caso di una distorsione in eversione)!

giovedì 31 luglio 2014

Risposta dell'intensità del dolore alla mobilizzazione dei tessuti molli ed alle tecniche neurodinamiche: 18 pazienti con tunnel carpale

Articolo originale:
RESPONSE OF PAIN INTENSITY TO SOFT TISSUE
MOBILIZATION AND NEURODYNAMIC TECHNIQUE: A SERIES OF 18 PATIENTS WITH CHRONIC CARPAL
TUNNEL SYNDROME
De la Llave Rincon et al. 2012 Journal of Manipulative and Physiological Therapeutics Volume 35, Number 6

Questo studio anche se presenta numerosi limiti (tra i quali manca gruppo di controllo ed è stato esaminato l'effetto di una sola seduta su soggetti cronici) è molto interessante per l'approccio terapeutico utilizzato e la struttura è abbastanza semplice da poter essere approfondito senza grossi costi.
Sono state trattate 18 donne con sindrome cronica del tunnel carpale (presente da almento 6 mesi), sono stati presi come valutazione i PPT (soglia dolorosa alla pressione) a livello C5-6, tunnel carpale e tibiale anteriore, inoltre è stata somministrata una VAS prima, immediatamente dopo ed 1 settimana dopo il trattamento.

Trattamento
Le pazienti sono state trattate con una combinazione di tecniche che comprendevano prima un approccio miofasciale seguito da  mobilizzazione neurodinamica.
Nell'approccio miofasciale sono stati trattati: i tessuti dello scaleno anteriore, l'aponeurosi mediale del bicipite brachiale, il pronatore rotondo ed uno stretching del legamento trasverso del carpo (tutte interfacce meccaniche del nervo mediano). Come approccio neurodinamico è stata utilizzata una tecnica di slider del nervo mediano.

Risultati
Questo tipo di intervento ha provocato una riduzione dei sintomi mantenuta anche 1 settimana dopo, ma non sono state misurate variazioni significative dei PPT.

PER SCARICARE L'ARTICOLO COMPLETO
CLICCA QUI

giovedì 28 novembre 2013

Pain. Is it all just in your mind?

Magistrale lezione tenuta dal Prof. Moseley, se avete un'ora libera guardate con attenzione questa stupenda presentazione.....


mercoledì 20 novembre 2013

Cambiamenti nello spessore del nervo mediano nei soggetti con eccessivo utilizzo di Smartphone

In questo studio Coreano hanno analizzato una popolazione universitaria di 125 soggetti, è stato somministrato loro un questionario, sono stati poi somministrati i test di Phalen e Reverse Phalen (clicca il seguente link per vedere come si esegue il test http://www.youtube.com/watch?v=IEvY6PcEcIY) tenendo la posizione di test per 5 minuti. 
Quando la posizione produceva formicolio o sintomi strani  tra i 30 e 120 secondi il test veniva considerato positivo. Infine è stato misurato lo spessore del nervo mediano attraverso l'ecografia.

RISULTATI: in tutti i soggetti non sono state misurate variazioni dello spessore del nervo mediano. Suddividendo i soggetti in gruppo in base a: anni di utilizzo dello smartphone, ore giornaliere di utilizzo dello smartphone, e utilizzo continuativo si è evidenziata una differenza statisticamente significativa nel testdi Phalen e reverse phalen individuando nei soggetti con maggior utilizzo di smartphone una sensibilizzazione del nervo  mediano al test


Potete trovare l'articolo integrale al seguente link:  https://www.jstage.jst.go.jp/article/jpts/24/12/24_1259/_article